Una Mostra che Ridefinisce la Storia dell’Arte Barocca
Fino al 13 luglio 2025, le Scuderie del Quirinale ospitano “Barocco Globale. Il mondo a “Roma nel secolo di Bernini”, un’esposizione rivoluzionaria che rilegge il Seicento romano attraverso una lente transculturale. Curata da Francesca Cappelletti (Direttrice della Galleria Borghese) e Francesco Freddolini (storico dell’arte alla Sapienza), la mostra svela come Roma, epicentro della Controriforma, sia stata anche un laboratorio di scambi globali, connessa a Americhe, Africa, Asia e Medio Oriente.
Roma, Città Cosmopolita: Il Contesto Storico
Nel Seicento, Roma non era solo il cuore della cristianità, ma una metropoli dinamica dove ambasciatori, missionari, mercanti e artisti convergevano da tutto il mondo. La mostra sottolinea come la città fosse un “teatro politico” alimentato da alterità, dove l’arte diventava strumento di dialogo e potere. Michel de Montaigne, nel 1581, scriveva: «Roma è l’unico luogo dove qualunque forestiero si sente a casa». Questo spirito accogliente si riflette nelle opere esposte, che includono ritratti di diplomatici persiani, oggetti liturgici in piume centroamericane e rappresentazioni di comunità africane nelle Americhe.
Opere Iconiche e Scoperte Inattese
Il percorso espositivo, suddiviso in dieci sale tematiche, presenta oltre 100 capolavori, tra cui:
- Il Busto di Antonio Manuel Ne Vunda (1608): Realizzato da Francesco Caporale in marmi policromi, raffigura l’ambasciatore del Regno del Congo, morto a Roma dopo un viaggio epico. Eccezionalmente prestato dalla Basilica di Santa Maria Maggiore, simbolizza l’incontro tra Roma e l’Africa.
- Modelli della Fontana dei Quattro Fiumi di Bernini: I bozzetti preparatori rivelano come Bernini incorporasse temi globali, come la diaspora africana nelle Americhe, personificando il Rio della Plata con tratti subsahariani.
- Ritratti di Robert Shirley e Teresia Sampsonia di Van Dyck: I due dipinti, mai esposti prima in Italia, ritraggono un ambasciatore inglese in Persia e sua moglie circassa, emblemi di identità ibride.
- Annibale che attraversa le Alpi di Nicolas Poussin: Il quadro include l’elefante Don Diego, star esotica nella Roma barocca, giunto dall’India attraverso due continenti.
- Paramenti sacri in piume e mitra centroamericane: Testimonianze di come materiali e tecniche indigene influenzassero l’arte sacra europea.
Un Dialogo tra Arte e Geopolitica
La mostra non si limita a esporre opere, ma costruisce una narrazione sulle relazioni diplomatiche e culturali. Una sezione è dedicata agli ordini religiosi, come i gesuiti, che portarono a Roma icone cinesi della Salus Populi Romani, copiate da artisti locali. Un’altra esplora le ambascerie islamiche, con il ritratto inedito di Ali-qoli Beg, ambasciatore persiano, dipinto da Lavinia Fontana.
Particolarmente significativa è la sezione “Roma e la diplomazia globale”, dove mappe, codici e ritratti rivelano come la città gestisse relazioni con l’Impero Ottomano, il Giappone e le corti Mughal. Il ciclo di affreschi del Salone dei Corazzieri (Palazzo del Quirinale), aperto al pubblico per l’occasione, raffigura ambasciatori giapponesi e africani ricevuti da Paolo V, anticipando la globalizzazione dell’immaginario barocco.
Bernini e la Sfida della Globalità
Gian Lorenzo Bernini emerge come figura centrale. Oltre ai bozzetti della Fontana dei Quattro Fiumi, la mostra evidenzia come il suo genio abbia tradotto in arte temi come il colonialismo e gli scambi interculturali. La personificazione del Rio della Plata, con elementi indigeni e africani, riflette una consapevolezza sorprendente delle dinamiche globali, influenzata dagli scritti del gesuita Alonso de Ovalle sulle comunità amerinde.
Critiche e Pregi: Un Bilancio
Nonostante il rigore scientifico, alcuni visitatori hanno definito la mostra “vuota e inconcludente”. Tuttavia, il merito principale è l’approccio innovativo: anziché puntare su opere-feticcio, privilegia la narrazione storica, intrecciando arte, politica e antropologia. L’illuminazione teatrale e l’allestimento immersivo delle Scuderie accentuano il dialogo tra opere e contesto.
Informazioni Pratiche e Eventi Collaterali
- Date: 4 aprile – 13 luglio 2025
- Location: Scuderie del Quirinale (Via 24 Maggio 16)
- Biglietti: 12,5€ (ridotto) – 17,5€ (intero)
- Eventi Speciali: Visite al Salone dei Corazzieri, conferenze sulla Controriforma e laboratori per bambini
Perché Visitare Questa Mostra
“Barocco Globale” non è una semplice rassegna di capolavori, ma una riflessione sulla nascita della modernità. In un’epoca di tensioni identitarie, riscoprire il Seicento romano come modello di interculturalità offre spunti attuali. Come nota Francesca Cappelletti: «Roma era una città veramente globale, dove gli artisti guardavano al mondo dispiegato sotto i loro occhi».
Conclusioni: Il Barocco come Specchio del Presente
Questa mostra sfata il mito di un Barocco europeocentrico, rivelando invece un’epoca di fluidità e ibridazione. Ogni opera, dall’elefante di Poussin alle piume sacre centroamericane, racconta una storia di migrazioni, incontri e traduzioni culturali. In un mondo ancora diviso da confini, “Barocco Globale” ricorda che l’arte è sempre stata un linguaggio universale, capace di superare barriere e costruire ponti.